Belle speranze

Oggi scrivo senza sapere cosa scrivere.
E’ solo che sento la mancanza di quelle giornate in cui non facevo che scrivere e leggere …
E stendermi sull’amaca a guardare il cielo, sperando in un futuro anche per me.
Ora fatico a finire il libro di Svevo, e non perché sia noioso o pesante.
Siamo già a Luglio e sono bianca come un piccolo fantasma.
L’amaca in terrazzo l’abbiamo montata da più di un mese e ancora non mi ci sono seduta (non dico coricata eh … S E D U T A)
E anche quest’anno contavo di andare al festival della letteratura, ma non ci sono potuta andare.
Allora mi chiedo che senso ha avere le occhiaie, non dormire per giorni, fare sacrifici e poi sentirmi continuamente insoddisfatta.

Svegliarmi alle cinque non porta consiglio.

3 thoughts on “Belle speranze

  1. Che sia il caso di staccare la spina e riprendersi un pò di quel tempo che solo a te appartiene?
    Svuotare la mente dai pensieri, lasciare andare ciò che non serve per godersi solo la voglia di stare bene, ora!.
    Come fare? Seguire quel richiamo che forte grida il tuo nome dentro di te.
    Ciao

  2. Si va a “cicli”, una volta io non facevo che scrivere, poi è arrivata un’improvvisa battuta d’arresto, inaspettata, non necessariamente dolorosa, forse è solo un momento di passaggio nei tanti che poi messi insieme sono la trama della nostra vita.

    Comunque svegliarsi alle cinque non aiuta 🙂 Invece aiuta essere dei piccoli fantasmi in certe occasioni, per ricaricare le batterie, per fare chiarezza; passare inosservati serve, uno si concentra meglio, riduce gli stimoli esterni (pure le seccature) e si guarda un attimo dentro, con calma, e magari dopo un iniziale sconforto scopre anche delle cose interessanti, curiose, inaspettate… è semplice istinto di conservazione 🙂

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