Di chi ha troppe cose da fare.

Non voglio camminare più in punta di piedi.
Erri De Luca

 

Mi piace che ieri ero pessimista e in preda al panico e oggi sprizzo di ottimismo e positività.

… che le contraddizioni spesso sono una gran bella cosa ….

Perché questo non significa essere lunatici, no. Significa gestire i propri sentimenti in maniera a volte contrapposta, gestire il mio stato di disoccupazione (a volte chiamasi noia) con più sfumature.

E mi piace questa parte di me.

Il crogiolarmi mentre giro da una camera all’altra riflettendo sulla mia vita, sulle prospettive per un futuro da costruire piano piano. E serate trascorse nella più totale agonia, un’agonia prevista, qualche volta assaporata da lontano, e ora appiccicata alla mia pelle. Un’agonia che in quei giorni di sconforto provo a strappare dalla mia pelle con le unghie che non ho, con la forza che non ho.

Ma poi, non so spiegarmi perché, ci sono quei giorni come oggi in cui sono così serena dentro di me che passeggio da una camera all’altra con il sorriso di chi ha troppe cose da fare.

Perché infondo c’è chi non ha un lavoro ma non saprebbe trovare delle occupazioni quotidiane, si annoierebbe da morire e diventerebbe una vittima della televisione. [non che ci sia niente di male, ben inteso].

Di che cosa mi devo lamentare?

Un giorno trascorro il pomeriggio al computer mentre scrivo recensioni sui libri e i film che vedo, sui prodotti che acquisto, navigo alla ricerca di qualcosa di nuovo e a volte mi alieno su una stessa pagina, minuto dopo minuto.
E poi guardo la televisione, anche due telegiornali a serata, e interviste, critiche, riviste di informazione ma anche di gossip … e leggo tanti libri come quando ero adolescente, vedo qualche film, a volte in compagnia di un abbraccio, a volte sola con le gambe distese per non aver dolori muscolari.
Vado in palestra due volte la settimana (fra poco le due volte diventeranno tre) e mi diverto tantissimo. Esco con le poche amiche che mi sono rimaste, quelle che mi regalano momenti veri e sinceri, che mi ascoltano perché hanno piacere di farlo, senza secondi fini. Il sabato o la domenica mangio la cosa che più mi piace, la pizza, e nel mentre coltivo sentimenti che mi riempiono il cuore. Ogni lunedì faccio il mio solito turno di volontariato e ogni venerdì del mese frequento un corso di formazione che mi affatica la mente ma mi permette di conoscere persone meravigliose.

Dimentico tutto ciò che in questo momento non mi rende serena, e penso che oggi mi piaccio per tutte le mie contraddizioni.

… Per le volte in cui mi sento fortunata e mi accontento, ma anche per le volte in cui vorrei una via di uscita che invece non c’è e aspetto che passi la mia tristezza …

Oggi non ho nessun perché. Oggi leggo Jane Austen e mi basta.