Il programma delle ferie

Oggi, ultimo giorno di lavoro, devo assolutamente fare un programma per i miei dieci giorni di ferie:

– dormire tanto e pensare poco;
– leggere almeno due nuovi libri;
– scrivere recensioni e testi validi;
– andare al mare per abbronzare un po’ questo colorito pallido;
– mangiare almeno due/tre volte la pizza;
– spalmarmi sul divano dalle 2 alle 3 ore al giorno;
– fare dieci minuti quotidiani di cyclette;
– NON comprare assolutamente niente.

Dal profondo del mio cuore sento che questa lista potrebbe aumentare …………………………………..

to be continued …

#Nessuna aspettativa, soltanto ballerine.

Ho aspettato mesi per sapere la data ufficiale della premiazione.

Mesi di attesa senza false speranze.
Mesi di preparativi, impegni, scadenze.

Email spedite senza ricevere risposta sulla data certa.
Non mi aspettavo di vincere, però il pensiero di Milano c’era sempre.
Ogni mattina, ogni notte.

Finalmente la data.

L’adrenalina al massimo, perché una volta preso l’impegno non si poteva tornare indietro.

Destinazione Milano.

Più volte ho pensato di non essere all’altezza, di deludere la mia famiglia e chi ha creduto in questo progetto.
Una volta arrivata lì, mi sono sentita sola.
Non è stata la prima volta. Anni fa mi sono sentita abbandonata e sola, in più occasioni.
Ma lunedì scorso è stato diverso. Mi sono sentita sola sì, ma sotto gli occhi di tutti.
Sola su un palco da “riempire” e una folla di persone da accontentare.
Ho superato un grande ostacolo, e dovrei pensare a questo.
Dovrei pensare all’emozione forte di parlare davanti a duemila persone che ascoltano solo te, e con un ministro vicino che, magari finge, ma sente solo te.
È un ricordo che resterà impresso nella mia vita per molto; un ricordo troppo importante per finire nel dimenticatoio delle esperienze.

Ora non riesco a pensare alla delusione, all’abbandono, a tutte le paure di quella giornata.
Non riesco.
Penso che è  FINITA un’epopea di mesi e mesi trascorsi a lottare sola contro tutti.
E i tre giorni a Milano sono stati comunque meravigliosi e intensi.

… con il volo cancellato e la paura di non esserci, con la valigia zuppa e io e te sotto la pioggia a chiedere indicazioni ai passanti …

È stata una pessima vacanza, lo so, ma siccome oggi sono triste, voglio pensare all’emozione di salire sul Duomo, noi due mano nella mano per la paura di scivolare. Voglio pensare all’abbondante con verdure, e alla ricerca delle ballerine. Alle foto uscite male, agli sguardi sprezzanti al concorso.
Voglio pensare che i tre giorni a Milano sono stati indimenticabili e speciali, e non importa se non ho/abbiamo vinto, se mi sono sentita umiliata a sola … non importa se non mi sono presa nessuna soddisfazione.

Oggi esistono soltanto quei tre giorni, perché di pensare a cosa ne sarà di me domani non ho proprio voglia.